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UNA CITTÀ PERFETTA PER UN WEEK-END TRA AMICI: BUDAPEST

 

  1. Dove dormire
  2. Come spostarsi
  3. Cosa vedere – un tour di Budapest in poche ore
    • Pest
    • Da Buda a Pest
    • Buda
  4. È tempo di far festa: i ruin pub
  5. È tempo di far festa: lo Sparty!
  6. È tempo di far festa: Gozsdu Udvar
  7. La crociera al tramonto
  8. Dove mangiare
  9. Cosa mi ha lasciato Budapest

 

 

Dimenticate le immagini romantiche del Parlamento che si riflette sul Danubio al tramonto: Budapest nasconde un’anima festaiola, giovane e vivace, che la rende perfetta per un viaggio tra amici. Che si tratti di un compleanno memorabile, dell’addio al celibato/nubilato per i futuri sposi o semplicemente di una fuga tra amici, il successo è assicurato.

Passeggiare per le strade di Budapest significa imbattersi in una Biancaneve alta 1,90 m con lunghe gambe pelose, in ragazzi vestiti da sposa, in comitive di amici con le magliette a tema. Intorno, la gente partecipa con entusiasmo ai vari festeggiamenti che si snodano per la città, amplificando l’atmosfera rilassata e divertita.

Le vibrazioni che trasmette la capitale ungherese sono la ragione principale per sceglierla per un viaggio tra amici. E poi, se arriva l’amore ci sarà sempre tempo per tornare a scoprirne il lato romantico e intimo.

Questo diario di viaggio parte da un addio al nubilato, ma le idee restano valide per ogni combinazione di compagnia ed occasione. E se avete più tempo, basterà approfondire le tappe che qui sono solo accennate.

Aneddoto: all’imbarco dall’Italia la testimone ha rischiato di non partire per un problema con il documento. La simpatia (e la disperazione) di un gruppo di ragazze in festa ha consentito di rimediare e di farci partire tutte. Nonostante il caos, siamo riuscite a nascondere alla sposa la destinazione fino alla scaletta dell’aereo: qui, un passeggero ha pensato bene di gridare la meta e lanciare il primo di infiniti spoiler del viaggio

  1. Dove dormire

 

 

Le principali attrazioni di Budapest sono concentrate in una zona relativamente ristretta, per cui la scelta giusta della location consente di vedere quasi tutto a piedi.

Noi abbiamo optato per il Meininger del Mercato Centrale, ostello perfetto perché offre sistemazioni di vario tipo (doppie, triple, quadruple e camerate), private o condivise, tutte con bagno in camera. A parte la vicinanza al lungofiume e il Mercato Centrale dall’altro lato della porta, consente di raggiungere la fermata del tram con pochi passi e la zona pedonale direttamente a piedi.

Come alternativa, consiglio il quartiere ebraico, dove si concentrano le attrazioni di giorno e di notte.

Per un viaggio in comitiva, soprattutto quando la partecipazione di molti non può dirsi certa fino alla partenza, la scelta migliore è comunque  un ostello che consenta di avere camere private di composizione variabile, in modo che le stanze si possano facilmente adattare anche in caso di defezioni o amici aggiunti

 

  1. Come spostarsi

 

 

In molti casi, una bella camminata consente di visitare molti punti di interesse senza il ricorso ad alcun mezzo di trasporto.

Per gli spostamenti più lunghi, si può tranquillamente optare per la metro, i tram e i bus. L’uso dell’app BudapestGO consente di comprare i biglietti online e di convalidarli sul mezzo, evitando così la ricerca di una rivendita o il problema dei pagamenti in valuta straniera.

Per i gruppi, Uber e Bolt sono le opzioni migliori: le tariffe sono molto contenute, ci sono molti taxi XL che trasportano fino a 6 ospiti e l’offerta è ampia e capillare. Il servizio è sicuro e di fatto i taxi si appoggiano tutti a uno dei circuiti.

La città è anche disseminata di Lime (monopattini) e di bici del bike sharing.

 

  1. Cosa vedere – un tour di Budapest in poche ore

 

 

Va bene far festa, ma una visita della città non può certo mancare! Per sottrarre il minor tempo possibile ai bagordi notturni e ai brindisi in compagnia, la scelta migliore è un tour organizzato, meglio ancora se in bicicletta.

Noi abbiamo scelto un tour in e-bike di tre ore e mezzo (oltre ai ritardi…ma come evitarli in un gruppo di donne?). La nostra simpatica guida ci ha condotte per piste ciclabili, parchi e viali alberati, facendoci macinare km senza alcuna fatica (è il vantaggio della bici elettrica) e mostrandoci le principali attrazioni di Budapest. Ci ha anche dato tanti spunti per l’approfondimento, ma li abbiamo rimandati al famoso viaggio romantico che prima o poi si farà (per l’addio, meglio puntare sui brindisi e i balli).

Se come noi volete pedalare inseguendo una guida locale, vi conviene prenotare in anticipo: se si è in tanti, non sarà facile trovare posto nello stesso tour.

Se invece preferite andare a zonzo per conto vostro, ecco le tappe principali che consentiranno di tornare a casa con tanti ricordi, come se fosse stato un vero viaggio di esplorazione e non di amici che vogliono far festa.

  • Pest

1. L’antico quartiere ebraico è un gioiellino che racchiude luoghi di interesse culturale e posti in cui far festa.

Si parte dal Museo Nazionale Ungherese (dove potete ammirare dall’esterno il palazzo storico, in stile classico, o scoprire la storia della città), per spostarsi fino alla Grande Sinagoga (la più grande del mondo dopo quella di Gerusalemme).

 

 

La tappa successiva è il Museo Casa del Terrore, un luogo particolarmente significativo, perché l’attuale museo si trova nell’edificio in cui un tempo sono state praticate le torture dei nazisti prima e dei comunisti poi, in un percorso che porta gradualmente alla discesa verso gli inferi, a mano a mano che dai piani alti ci si sposta verso il basso. Il soffitto ospita una scritta che si riflette sulla facciata grazie alla luce del sole. Di fronte, a memoria imperitura della storia recente, un pezzo del Muro di Berlino e la Cortina di ferro.

L’approfondimento del Museo Casa del Terrore non è proprio da festa, ma certamente è interessante e istruttivo.

 

 

Per rimanere in tema, ci si sposta verso la Piazza degli Eroi, che ospita le statue dei capi tribù magiari e al centro la statua dell’Arcangelo Gabriele (in ricordo del sogno di Santo Stefano e della cristianizzazione degli abitanti). Ai lati della piazza si trovano alcuni edifici storici, tra cui il Museo di Belle Arti e il Museo etnografico.

 

2. La piazza segna l’ingresso al parco Vàrosliget, un grande polmone verde dove è possibile rilassarsi e rinfrancarsi un po’ dalle fatiche del tour.

 

 

Anche il parco ospita al suo interno tante opere interessanti, tra cui spiccano la meravigliosa Casa della Musica (perfetta anche per la sosta bagno/caffè) e il Castello Vajdahunyad, una copia del Castello dei Corvino che si trova in Transilvania (quello di Dracula, per capirci).

 

 

Per capire meglio la storia della città, passate dal Memoriale della Rivoluzione del 1956, monumento sorto sul sito di una chiesa demolita per far posto a una statua di Stalin, a sua volta tirata giù durante la Rivoluzione. Il Memoriale ricorda la forza che deriva dall’unione ed è bello da contemplare insieme agli amici, mentre ci si gode le meritate libertà di un viaggio.

 

3. Dopo aver ammirato gli straordinari colori del parco e gli edifici che lo compongono, tornate indietro lungo Andrassy Boulevard, la strada più importante della città, dichiarata Patrimonio dell’Unesco.

 

 

Non ha il fascino e la grazia degli Champs-Elysées, cui pure viene paragonata, ma ha una sua bellezza autentica. Passate dal Teatro dell’Opera e fate una sosta per ammirarne gli interni: se le luci sono soffuse, c’è una rappresentazione in corso. Spostatevi poi verso la maestosa Basilica di Santo Stefano, il primo re d’Ungheria, al cui interno troverete la sua presunta mano destra. Per una visita dall’alto della città, è possibile salire sulla cupola. Nella piazza antistante si tengono spesso mercatini di vario tipo … e a Natale la magia si concentra tutta qui.

 

4. Spostandosi verso il Danubio, si giunge al simbolo della città, lo straordinario Parlamento di Budapest, sorprendente di giorno e indimenticabile al tramonto.

 

 

L’edificio, capolavoro gotico con influenze neobarocche e neoromaniche, è visitabile anche all’interno (consigliato comprare il biglietto online per saltare la fila).

Poco più in là del Parlamento, sul Danubio, si trovano le celebri scarpette di ghisa, in ricordo di una strage di ebrei compiuta durante la Seconda Guerra Mondiale. Lo so, penserete che abbia tradito la premessa di un week-end di divertimento, ma è indescrivibile la sensazione di libertà che si prova quando si sa il prezzo che è stato pagato per ottenerla. E poi, dovrete pur raccontare qualcosa al ritorno…

Questo itinerario di Pest, che copre le attrazioni principali di questa parte della città, ha una lunghezza di 9 km. Se non siete camminatori indefessi, optate per l’uso dei mezzi, i monopattini o i bus Hop on- Hop off. Con la bici elettrica, inclusa spiegazione, ci abbiamo impiegato 2 ore.

 

 

 

 

  • Da Buda a Pest

 

Il passaggio da una parte all’altra della capitale ungherese è anch’esso un momento di svago, anche più leggero se vogliamo.

Partendo dal Parlamento, è consigliabile fare un salto all’Isola di Margherita, il polmone verde della città, che ospita le Palatinus Strand Baths, la fontana musicale (una delle più grandi d’Europa) e il giardino giapponese.

Al ritorno, dopo aver visitato il castello, assicuratevi di attraversare il Danubio attraverso il Ponte delle Catene, in ungherese Széchenyi Lánchíd, il più antico della città. Il ponte fu distrutto durante la Seconda guerra mondiale, ma fu ricostruito fedelmente ed è uno dei simboli della Capitale. Ai suoi piedi si trova anche la funicolare che porta al Castello.

 

  • Buda

 

 

Se avete pagato l’e-bike e vi state chiedendo se pagare il prezzo più alto sia stato un buon investimento, con Buda scioglierete ogni dubbio.

La parte collinare della città toglie letteralmente il fiato, appollaiata com’è su una collina che regala salite indimenticabili (per la fatica). Lo sforzo sarà ripagato dalla splendida vista, se il sudore non vi avrà annebbiati del tutto.

Aneddoto: per il nostro tour abbiamo prenotato le bici elettriche, ma una ha deciso di arrendersi proprio prima dell’inizio della salita. Anche se sono ben allenata, non sarei mai riuscita a salire senza aiuto (in fondo, pedalavo già da due ore, con il motore spento più per errore che per scelta consapevole). Alla fine, la nostra guida si è offerta di farmi da supporto e siamo saliti con me che pedalavo e mi attaccavo alla sua spalla e lui che si sforzava di trascinarci entrambi. Ovviamente erano le 13 e il sole picchiava fortissimo. Non so quanto sia davvero lunga la salita, ma il percepito è di infinito. All’arrivo, ero una torcia incandescente di fatica e sudore.

Se non avete l’e-bike o non siete triatleti, prendete pure la funicolare o il comodissimo autobus, che vi porteranno in cima con uno sforzo inesistente. Se proprio avete Kurtoskalacs da smaltire, fate le scale (ma non dite che non vi ho avvisati).

 

 

In cima alla collina si trova il Castello, un tempo residenza reale, oggi sede della Biblioteca Nazionale, della Galleria Nazionale Ungherese e di alcuni musei.

A pochi passi dal Castello si trova il Bastione dei Pescatori, così chiamato perché qui sorgeva il mercato del pesce. Il Bastione è sormontato da 7 torri, tante quanti i capi tribù dei magiari, con le sommità che ricordano le tende dentro cui dormivano (essendo nomadi). Nel Bastione si trova anche la Chiesa di Mattia, una delle più antiche della città.

 

 

Se avete energie e voglia di viste mozzafiato, non perdete la Collina Gellert, su cui spicca la Statua della Libertà (facilmente distinguibile anche da lontano).

Per la visita a Buda e il ritorno considerate anche in questo caso un paio d’ore, salvo l’opzione bici, che riduce notevolmente il tempo.

 

 

  1. È tempo di far festa: i ruin pub

 

 

È tempo di far festa e di farlo esplorando dei luoghi che troverete solo a Budapest: i ruin pub! La visita della città vi avrà fatto capire che la storia di questa città è stata travagliata e che tante e tante volte dominazioni totalitarie l’hanno impoverita e sfiancata.

Lo spirito dei budapestiani non si è arreso e così, dove un tempo giacevano edifici abbandonati e fatiscenti, oggi sorgono questi splendidi pub in rovina: arredati con cianfrusaglie trovate per strada o ai mercatini, con accostamento di oggetti da far rabbrividire il Feng Shui, sono oggi popolati di gente che rivendica la voglia di divertirsi.

Di Ruin Pub ce ne sono tanti e di vario tipo. Alcuni sono per lo più discoteche, altri servono anche cibo e funzionano un po’ come ristoranti.

Noi ci siamo messe pazientemente in fila per il più famoso della città, lo Szimpla Kert, e non siamo rimaste deluse. Certo, la birra e i cocktail risentono un po’ della fama e del turismo, ma qui è per l’atmosfera che si viene. Ci sono diverse salette, con musica di vario tipo, e fare amicizia è fin troppo semplice.

 

 

Molti dei pub in rovina si trovano nel quartiere ebraico: come ho detto, è questo il luogo della città che amerete di più.

Nei dintorni dello Szimpla, potete visitare il Doboz, l’UdvarRom, l’Istant, il Mazel Tov.

 

  1. È tempo di far festa: lo Sparty!

 

 

Forse una visita alle terme non vi è sembrata la cosa più scontata per una festa, perché le terme richiamano l’idea del relax e della calma. E di giorno questo è certamente vero.

Il sabato sera, però, le piscine all’aperto dello Széchenyi Bath cambiano volto: luci soffuse intervallate da neon colorati, musica alta, ballerini e acrobati che si esibiscono dal palco e un servizio di sicurezza mai visto prima.

Portare cibo è assolutamente vietato e i prezzi delle bevande sono altissimi: il consiglio è di arrivare già bevuti e mangiati, pronti solo per il divertimento.

Le piscine sono riscaldate al punto giusto e questo consente il ballo all’aperto anche nel gelido inverno ungherese. La direzione avverte che solo un uragano potrà consentire l’annullamento dell’evento e che un po’ di pioggia o di vento nulla possono contro la voglia di divertimento del popolo dello Sparty.

L’ingresso costa 65€ e non è rimborsabile. Non proprio un’esperienza economica, ma le feste in piscina hanno sempre il loro fascino e se la piscina è termale sono indimenticabili.

Il servizio docce non è all’altezza del prezzo, ma ben pochi ci badano. All’ingresso viene dato un badge che si carica solo in contanti e che è indispensabile per pagare. I bicchieri di plastica vengono consegnati con una cauzione che verrà restituita se si riportano i bicchieri all’uscita … questo lo sapevo anche mentre ero lì, ma ho dimenticato di restituire i bicchieri e ho perso la cauzione! Quando si fa festa, si sa, non si pensa a tante cose…

Di fatto, come esperienza di festeggiamento a Budapest secondo me è irrinunciabile.

All’uscita, prendete un Uber o un Bolt per rientrare in ostello (e godervi una bella doccia calda in un ambiente pulito).

 

 

Aneddoto: nel nostro viaggio praticamente tutte le sorprese sono state spoilerate alla sposa. Per le terme, averle detto di portare un costume era già un suggerimento importante…però non tutti sanno che le terme nascondono un’anima godereccia e festaiola, per cui la sorpresa poteva ancora esserci. Qualche ora prima dell’ingresso la testimone ha inviato alla sposa, per sbaglio, il biglietto dello Sparty … e così anche l’ultima sorpresa è saltata!

 

  1. È tempo di far festa: Gozsdu Udvar

 

 

Ve l’ho detto, i budapestiani hanno saputo rendere bello e vivace ciò che un tempo era triste e desolato. E Gozsdu Udvar, “dove si incontrano le persone felici”, non fa eccezione.

Un tempo strada del Ghetto e per questo Patrimonio dell’Unesco, oggi è la strada della movida della Capitale.

 

 

Un volo di farfalle accoglie le persone, conducendole attraverso un susseguirsi di locali più o meno alla moda, con ampia offerta di drink e musica. Gli amanti del karaoke non vorranno più tornare a casa: sono tantissimi i locali che consentono di mettersi in fila e cantare a squarciagola la propria canzone, ben posizionati su un palchetto, mentre intorno i clienti bevono e brindano.

Tra un locale e l’altro, comitive di turisti garantiscono partecipazione piena a scherzi e risate.

Per me che amo viaggiare lontano dalle folle, questa strada ha avuto il chiaro sapore di una giostra per turisti: tutto è costruito per garantire il divertimento e per sbalordire o colpire. Però questo è un viaggio-festa e alla fine sulla giostra per turisti ci sono salita molto volentieri.

 

 

Aneddoto: è qui che abbiamo incontrato lo sposo vestito da Biancaneve, davvero notevole per la lunghezza delle gambe (pelosissime) su gonnellino giallo, e sempre qui abbiamo trovato tanti e tanti futuri sposi vestiti nei modi più bizzarri. È ancora qui che la nostra sposina è stata sottoposta alla maggior parte dei “pegni” che avevamo previsto per lei.

 

  1. La crociera al tramonto

 

 

Questa è un’attività imperdibile, soprattutto con la luce del crepuscolo. La “crociera” sul Danubio è poco più di una lentissima traversata sul fiume per strappare i soldi ai turisti, ma il panorama che regala fa dimenticare il contesto.

Il Parlamento illuminato, con lo sfondo del cielo al tramonto, è una di quelle cose che da sole valgono il viaggio: è assolutamente da vedere. Anche i ponti e i monumenti hanno il loro fascino e la vista della città dall’acqua, a metà tra Buda e Pest, vi resterà nel cuore.

 

 

Per rendere più frizzante la romantica crociera (o rovinarla alle coppiette, decidete voi), optate per le crociere con Prosecco illimitato. Per 75 minuti vi verrà servito, a richiesta, un prosecco non eccellente ma neanche malvagio, adattissimo a preparare l’atmosfera per il divertimento serale.

Noi ci siamo messe in fila molto presto, per assicurarci un tavolo che ci ospitasse in 13, e abbiamo trovato il nostro angolo sul ponte.

 

Aneddoto: la crociera, unica attività di cui la sposa non aveva avuto alcuna avvisaglia, è stata spoilerata a gran voce poco prima di salire su Uber. Le sorprese però non sono mancate … la nostra sposa ha dovuto sottoporsi a tante attività che avevamo pensato prima del viaggio e la barca era il luogo perfetto. La gente ha partecipato divertita e alla fine è partito anche un fantastico trenino.

Forse la coppietta che abbiamo chiuso in un angolo e che ha sentito tutti i nostri starnazzi non avrà gradito… chiediamo scusa 😉

 

  1. Dove mangiare

 

 

I consigli sui ristoranti li metto alla fine, perché in questo folle week-end di pedalate e pub il tempo per il cibo è stato ridottissimo (e in alcuni casi inesistente).

Questo non ci ha impedito di scegliere due ottimi posti, per gli unici due pasti (una cena e un pranzo) del viaggio.

La prima sera abbiamo cenato al Twentysix, bellissimo ristorante che ha l’aspetto di un elegante giardino d’inverno, con il verde a farla da padrone. Abbiamo prenotato con 3 mesi di anticipo (meglio essere certe) e non ce ne siamo pentite. Il cibo era tutto squisito, la scelta ampia e la location da sogno.

 

 

Per il pranzo del sabato, abbiamo scelto – su consiglio della guida – il Menza, un ristorante tipico ungherese, con servizio e cibo ottimi. Qui abbiamo trovato anche meno turisti e una birra IPA notevole.

 

 

Per il resto del viaggio, ci siamo un po’ adattate a mangiare quel che capitava (il tempo era troppo poco). Al Mercato centrale abbiamo trovato i kurtoscalacs (chiamateli semplicemente Kurtos per risparmiare neuroni), i dolci tipici a forma di cannolo, fatti sul momento. Abbiamo trovato anche la paprika da portare a casa (in aeroporto costa 10 volte di più) e dei bretzel giganti che vendono un po’ ovunque.

 

 

Non siamo riuscite ad andare al New York Cafè, dove prima o poi torneremo (se volete spendere poco, ricordate che la birra costa meno dell’acqua).

Aneddoto: al Twentysix, nonostante l’ambiente chic, abbiamo trovato grandissimo coinvolgimento dei clienti per brindisi e balli. E anche qui abbiamo trovato tante tavolate di amici che festeggiavano eventi. Abbiamo anche incontrato uno sposo tedesco che festeggiava il suo bachelor party dopo essersi sposato

 

Cosa mi ha lasciato Budapest

 

 

Sono stata a Budapest per la prima volta 15 anni fa, in coppia, e ho esplorato in profondità la sua storia e la sua cultura oltre al suo lato romantico.

Ci sono tornata ora, con un gruppo di amiche pronte al divertimento e cariche di allegria, e ho goduto della sua anima giovane e divertente.

Ho voglia di tornarci, da sola, per scoprirla con i miei ritmi. Molte cose turistiche le vorrei mettere da parte e vorrei esplorare un po’ i quartieri degli studenti e quelli in cui esce la gente del posto. Budapest mi è sembrata accogliente, consapevole, colta e godereccia al tempo stesso. Mi è mancato il contatto con la gente del posto ed è questo ciò che cercherò quando ci tornerò.